Ok Il Prezzo E’ Giusto

15 12 2011

Mi sono imbattuto qualche giorno fa in questo volantino della Fnac a Torino sul valore, presunto, dell’usato suddiviso per fasce temporali di utilizzo. Uniti e sereni ce lo andiamo a leggere in tranquillità (prego notare le differenze tra le valutazioni PS3 e 360):

Età Videogame Valore Usato
Console Esempio prezzo di vendita 2 mesi 6 mesi 12 mesi
PS3 69,99€ 25,00€ 15,00€ 9,00€
360 69,99€ 25,00€ 13,00€ 8,00€
Wii 44,99€ 21,00€ 11,00€ 6,00€
Nintendo (boh!) 34,99€ 13,00€ 7,00€ 5,00€
PSP 29,99€ 11,00€ 6,00€ 5,00€
PS2 29,99€ 5,00€ 5,00€ 5,00€

Ora, presi tutti gli insulti per non aver inserito una tabella come Dio comanda (non ho voglia), ma non vi viene voglia di andare tutti in massa a vendere su Ebay?





Vi Salveremo Tutti!

20 09 2010

E’ questo, in linea di massima, lo slogan che piano piano si sta facendo largo tra i vari programmi di affiliazione destinati al settore trade. Un’ancora di salvezza per gli agonizzanti negozi indipendenti ormai impossibilitati a competere realmente con il mercato della grande distribuzione.

Ce ne sono ormai a milioni, alcuni occulti altri meno, tra 007 point (nome imbarazzante) made in Gamesbond ed Opengames di Promovideo direi che l’offerta è più che completa. Tra tutti probabilmente quest’ultimo è quello che offre le maggiori garanzie e visibilità ma, allo stesso tempo, soffre anche della sindrome praticamente diffusa ovunque del “cambio nome ma faccio come gamestop”.

Offerte così identiche da farmi chiedere una semplice cosa, per quale motivo dovrei andare ad acquistare un videogioco da un’insegna rispetto ad un altra? Quando a prescindere dal nome il risultato e sempre lo stesso, mi conviene semplicemente scegliere il negozio più vicino?

Così oltre all’ormai inflazionata offerta del ritiro di due giochi usati per l’acquisto di un titolo nuovo (anche se qualcosa dall’altra parte del fiume nel frattempo è cambiata), si è affacciato prepotentemente anche quel cancro ormai troppo diffuso delle offerte esclusive. Certo nel caso di Opengames non si parla certo di limited edition ma ho come l’impressione che il sogno bagnato sia proprio quello. Per ora bastano solo qualche gadget, magliette o portachiavi come nel caso di GT5 e Fifa. Nulla di cui preoccuparsi particolarmente anche se fa un po’ specie vedere come al giorno d’oggi la disuniformità di offerta sia così diffusa da diventare un cavallo di battaglia commercialmente imprescindibile.

Ed è così che inseguendosi forsennatamente si corre il rischio di perdere per strada qualche informazione di una certa importanza, come il fatto che una delle corti d’appello americane ha bloccato la rivendita di prodotti usati della Autodesk, da parte di un privato, in quanto nel contratto di utilizzo è presente la dicitura “questo software ti è stato dato in licenza e non venduto”. Una dicitira già presente in modo massiccio un po’ ovunque è ripresa più volte, in campo videoludico, dalla stessa Electronic Arts.

Brutta storia, lo ammetto, perchè da una parte come acquirente vedo lo spettro di un mercato senza possibilità di compravendita e dall’altro il crollo di tutte quelle realtà che fanno dell’usato la propria ancora di salvataggio economica.

Protrebbe essere un nuovo inizio, o la fine di tutto.

Ovviamente, uomo avvisato, mezzo salvato.





Falsa Onestà

11 06 2010

Inoltro questo articolo pubblicato sul sito http://www.angolodifarenz.it (http://www.angolodifarenz.it/2010/06/08/gamestop-notizie-dallinterno/) non tanto per l’analisi, secondo me errata, che viene fatta sul discorso giochi usati + codice bonus, ma per evidenziare la politica che probabilmente verrà utilizzata da Gamestop per gestire queste nuove idee commerciali quali project ten dollars ed online pass.

Di seguito l’estratto che più mi interessa:

“Chi l’avrebbe mai detto… tra di noi c’è una spia!!!!

O meglio… un infiltrato!

Trattasi del nostro amico storico Orphen90 che – chi l’avrebbe mai detto – è un commesso del GameStop. Ebbene, molto gentilmente, Orphen mi ha mandato una mail facendomi (e facendoci di conseguenza) chiarezza sulla politica di GS sul discorso del codice per giocare online, che a quanto pare prenderà piede in tempi MOLTO brevi.

L’esempio è molto semplice. Titolo in questione: UFC 2010.

Prezzo del gioco nuovo: 70 euro, comprensivi del famoso codice per giocare online. Io lo compro, ci gioco per qualche giorno (sia offline che online) e mi stufo. Bon, decido di darlo dentro al gamestop. Perfetto, il mio gioco usato verrà valutato 5 euro in meno del normale.

Un secondo acquirente, che acquisterà quindi la mia copia usata, la pagherà 5 euro in meno rispetto agli usati “normali”. Se poi vorrà giocare online, dovrà acquistare un secondo codice del valore di euro 10.”

L’idea di base quindi prevede una valutazione ed un costo di vendita minori in base a quanto l’utente dovrà andare a spendere per l’attivazione dei servizi aggiuntivi via carta di credito, microsoft point e playstation network card.

Politica assolutamente prevedibile (altre strade non ne vedo) che conferma però come la valutazione e sproporzione dei costi legati al mercato dell’usato creati da Gamestop  permetta l’attuazione di queste scelte senza nessun problema rilevante (il loro caro ricarico soraumano non viene intaccato) e che mi fa sorgere allo stesso tempo alcune domande:

  • l’attivazione del codice interno al gioco è verificabile? Quelli presenti in titoli recenti erano visibili e non richiedevano di essere “grattati”. Se così fosse sarebbe abbastanza semplice raggirare la valutazione del prodotto.
  • se decido di portare il gioco nuovo dopo diverso tempo per una valutazione dell’usato (senza quindi sfruttare alcuna “offerta” del tipo: finisci il gioco entro 4 ore, riportacelo indietro e te lo super rivalutiamo!), rimarremmo sui classici 5/10€ di media? E se così fosse, vista la situazione descritta all’inizio, il gioco te lo regalo?

Se qualcuno più bravo di me volesse darmi una mano a risolvere questi arcani misteri, gliene sarei immensamente grato!





La Cricca

13 05 2010

La notizia che Electronic Arts richiederà il pagamento di 10 dollari per tutti i titoli pre-owned (usati) della sezione Sports (Madden, Nba Live, Tiger Woods e compagnia bella) così da consentire l’utilizzo di tutte le funzioni online, gioco in rete incluso, ha ovviamente suscitato qualche reazione non propriamente entusiasta.

Nonostante ufficialmente venga negato, è chiaro che questa operazione rappresenti, tra le varie cose, un metodo per arginare il fenomeno della compravendita di videogiochi usati e che ha in Gamestop il proprio padre fondatore. Contrariamente a quanto si potesse pronosticare la catena in questione non si è dichiarata contraria all’idea ed anzi la ritiene un’ottima opportunità per incrementare il rapporto collaborativo con un publisher così importante come EA.

Il motivo di questa dichiarazione è ovviamente legata al fatto che per pagare questi famosi 10 dollari sarà necessario l’utilizzo di transazioni online attraverso Sony Cash e Microsoft Points che come sapete possono essere acquistati regolarmente presso qualsiasi negozio di videogiochi specializzato (ed a volte anche nel reparto caffettiere di Media World).

A questo punto mi sorgono un paio di piccoli dubbi, EA sa esattamente quello che sta facendo? I giochi usati di Gamestop costeranno ancora 5€ in meno rispetto al nuovo? Perchè se così fosse, aggiungendoci i fantomatici 10 dollari (il prezzo in euro non è stato ancora comunicato) ci ritroveremmo a pagare un prodotto usato esattamente come il nuovo. Verranno abbassati i costi sui prodotti pre-owned che richiedono una spesa aggiuntiva simile a quella proposta da EA con relativo abbassamento dell’utile sulla vendita da parte di Gamestop (che per inciso vive grazie all’usato)?

A breve lo scopriremo.

Vada come vada, sarà un successo (per pochi eletti).





Ogni Tanto Capita Anche a Loro

27 03 2010

GameStop in causa per il DLC

Una “class action suit” americana chiede al retailer rimborsi per i contenuti DLC non utilizzabili sui giochi usati

La diatriba tra GameStop e i publisher che offrono contenuti DLC (scaricabili) aggiuntivi gratuiti solo per chi acquista il videogioco nuovo è destinata a intensificarsi dopo che una “class action suit” (causa collettiva) è stata intentata per (secondo quanto riportato dal sito IGN) “aver asserito in modo fraudolento, incorretto, illegale, ed aver volutamente fatto intendere con l’inganno, che i videogiochi usati offrono la possibilità di scaricare gratuitamente contenuti aggiuntivi mentre in realtà non è così”. La causa fa riferimento al fatto che DLC come mappe, personaggi e missioni sono garantite sulla scatola del videogioco ma (per esempio nel caso di titoli EA quali Dragon Age Origins, Battlefield Bad Company 2 e Mass Effect 2, non sono disponibili agli utenti del videogioco usato.

Fonte: http://www.E-Duesse.it