La Porcata Quotidiana (Vol.2)

27 05 2011
Ma porca miseria, me ne vado in Polonia a fare un po’ di business e mi perdo l’ennesima perla made in “la concorrenza sleale non esiste”.
L.A Noir a 49,90 da Mediaworld

L’atteso titolo RockStar è in promozione dal 20 al 22 maggio

L.A Noir, atteso titolo RockStar distribuito in Italia da Cidiverte, è oggetto di una promozione molto aggressiva da parte dell’insegna Mediaworld che lo propone a 49,90 euro (invece di 64,98 euro) solo per il Week End, ovvero dal 20 al 22 maggio. Il gioco è disponibile da oggi per PS3 e Xbox 360.

Fonte: e-duesse





La Porcata Quotidiana

6 05 2011

Appena avrò un più tempo tornerò a scrivere sul mio blog più di frequente, ho giusto qualche storiella interessante da raccontare.

Nel frattempo occupiamo due righe con la mia nuova rubrica mensile: “le porcate quotidiane”.

PS3 a 199 euro da Saturn

La console Sony in versione Slim con HD da 160GB in sottocosto

L’insegna Saturn, tra le proprie offerte speciali online valide fino all’11 maggio, propone la console PlayStation 3 Slim con hard disc da 160 GB sottocosto a 199 euro e spedizione gratuita a domicilio. Tra le offerte segnaliamo anche Xbox 360 a 149 euro, Kinect a 89 euro, Nintendo DS a 79 euro e Wii Fit Plus a 69 euro ma sono già stati esauriti i pezzi disponibili.

Fonte: e-duesse.it – PS3 a 199 euro da Saturn





Déjà Vù (Vol.2)

9 03 2011

Io inoltro, perché mi piace, perché mi fa ridere, perché alcuni clienti credono sia colpa mia mentre altri se la prendono con la primavera che tarda ad arrivare.

Il Carbon Edition Supercar Pack sarà disponibile solo prenotando il gioco presso la catena specializzata

Solo per chi prenoterà il titolo Sony (in uscita per Ps3 il prossimo 18 marzo) Motorstorm Apocalypse presso la catena specializzata GameStop (nei negozi oppure sul sito) sarà disponile il pacchetto di contenuti extra Carbon Edition Supercar Pack, che conterrà veicoli aggiuntivi, adesivi per personalizzarli, temi per la dashboard della console, avatar e wallpaper. L’offerta è limitata solo alle prime 200 prenotazioni.

Fate voi che io mi sto stancando.

Fonte e-duesse.it: Motorstorm Apocalypse: contenuti esclusivi solo da GameStop





Déjà Vù

26 11 2010

Porca miseria, ero quasi riuscito a passare una giornata normale quando mi viene fuori l’ennesima merdata targata “your fuking publisher”.

“Solo preordinando l’atteso survival horror di EA presso la catena specializzata si riceverà in regalo un kit esclusivo con diversi gadget e un gioco in regalo

Grazie ad un accordo di esclusiva, solo preordinando il survival horror Dead Space 2 di EA presso la catena specializzata GameStop, disponibile dal prossimo 28 gennaio, i clienti riceveranno in regalo un pre-Order Kit contenente un box cartonato, 3 cartoline con artwork di gioco, il primo romanzo ispirato alla serie Dead Space (Martyr) e un codice che consentirà di scaricare il videogame Dead Space Ignition in versione integrale.”

Un applauso all’ennesima genialata del settore. Dicesi concorrenza sleale camufatta da eslusiva.

Fonte: Dead Space 2 pre-Order kit solo da GameStop





L’Eccezione Che Conferma La Regola

13 09 2010

In un mondo fatto di sotto costi giornalieri e premi di fine anno come se piovesse ho avuto la fortuna in passato di imbattermi in una realtà commerciale della grande distribuzione decisamente fuori dalla norma, la Fnac.

Il buyer della suddetta catena è sempre stato molto disponibile, oltre al fatto di lavorare probabilmente nell’open space più bello che abbia mai visto, un angolo che sputava “nerdaggine” da ogni gadget e che sicuramente rappresenterebbe il meglio che ogni videogiocatore collezionista che si rispetti vorrebbe avere.

Durante uno dei vari incontri avuti mi ha lasciato particolarmente colpito un’osservazione su quelli che sarebbero dovuti essere i prezzi al pubblico medi applicando una percentuale di ricarico umana e non la classica “5€ in meno…no facciamo 10€ che ho media world di fianco a rompermi le palle”. Purtroppo il più delle volte questa politica risultava essere controproducente sia per il prezzo finale che risultava spesso fuori mercato (peccato si parli di una normalità regolata da un continuo gioco al ribasso) sia per i costi di base eccessivamente alti che gli stessi distributori andavano a proporre.

Fu soprattutto quest’ultimo punto a lasciarmi senza parole, dove addirittura una realtà che potenzialmente dispone di un potere d’acquisto maggiore rispetto ad un classico negozio trade e quindi in grado di “tirare maggiormente il prezzo”, si vede costretta ad un adattamento al ribasso per evitare di ritrovarsi nella situazione sopra descritta. Se non ricordo male il gioco in questione era Street Fighter IV che non a caso è stato anche uno dei titoli che ha subito i maggiori effetti dell’importazione parallela e dove spesso il costo da sostenere, inclusa la spedizione estera, era di 10/15€ più basso rispetto a quello del distributore ufficiale (una guida di multiplayer.it in omaggio a chi indovina di chi si tratta).

Forse non è un caso che alla fine della fiera anche Fnac sia caduta in tentazione ed abbia, ormai da qualche mese, intrapreso l’oscura strada del ritiro prodotti usati per l’acquisto del nuovo. Una strada che inevitabilmente sta portando anche alla vendita di videogiochi di seconda mano a prezzi eccessivamente alti.

Una conseguenza che conferma per l’ennesima volta concetti ormai ripetuti quasi alla noia e che, come al solito, rimangono inascoltati. Una situazione di accerchiamento in cui la lotta al prezzo selvaggio ha portato solo piccoli vantaggi al cliente finale (i veri affari si fanno altrove) mentre ha generato una faida tra segmento trade e gd con conseguenze devastanti.

Proprio come insegnano quei grandissi figli di……….media world qua sotto:

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In Culo Alla Balena

1 09 2010

Inoltro questa news particolare semplicemente per confermare due aspetti già trattatti in passato e che, oggi più che mai, fanno pensare a quanto sleale e bastardo sia questo splendido settore.

“Con un click è possible prenotare le edizioni speciali esclusive di alcuni dei top title del Natale

La catena GameStop ha inserito sul proprio sito Internet una sezione dedicata alle edizioni speciali, collector’s edition o kit di pre-vendita di alcuni dei top title del prossimo Natale disponibili in esclusiva presso l’insegna specializzata. Nella sezione, battezzata “All exclusive”, è possible ad esempio prenotare la console Xbox 360 Halo Reach Edition (a 299,98) oppure titoli quali Guitar Hero Warriors of Rock con un kit per trasformare la chitarra base nella confezione in una “Battle Axe Guitar”, la Outbreak Edition di Dead Rising 2 (contenente una statuetta alta 20 cm e altri accessori), Halo Reach con il Warthog radiocomandato e l’ambitissima Signature Edition di Gran Turismo 5 (con modellino della SLS AMG in scala 1:43).”

Facciamo in fretta che il bimbo si sta per svegliare!

  • Prodotti esclusivi limitati ad una sola realtà commerciale (frega un cazzo che sono tre milioni di negozi solo in provincia di Milano), rompono le palle (editorialisti, distributori e catene in franchise) sul: “dovete avere la limited edition di turno o non venderete nulla” e poi puntualmente arrivano queste notizie taglia speranze.
  • News in sè veramente pessima, voglio la lista dei mille altri siti online e di rappresentanza che propongono limited sul territorio italiano (chi fa import Usa/Jap potrebbe addirittura considerarsi un esclusivo di territorio). Google da una mano e non dovrebbe essere difficile. Sarà che si chiama Gamestop e ci si sente in dovere di comunicare addirittura l’aggiornamento di una sezione web di loro proprietà facendo un po’ di sana e non necessaria pubblicità?

Fonte: eduesse.it

Link: Una sezione per le esclusive su GameStop.it

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E Adesso Dove Vado?

26 08 2010

In questi giorni ho passato diverso tempo con molte persone appassionate di vecchia data, a discutere sul dove erano soliti acquistare videogiochi, il perchè e se, nel complesso, fossero soddisfatti della proposta commerciale offerta dal mercato attuale.

I nomi venuti fuori sono ovviamente i soliti, Media World – Euronics – Saturn – Gamestop, con la netta vittoria di quest’ultimo per quanto riguarda la frequenza d’acquisto di un prodotto. Mi ha sorpreso, anche se solo in parte, non sentire nessuno pronunciare la magica frase “io vado nel mio caro e vecchio negozietto di fiducia”. Ce ne sono pochi, molti ormai sopravvivono grazie alla clientela affezionata rimasta (i clienti sono puttante, poco da dire), pochi hanno la forza di rinnovarsi e di affrontare una campagna di comunicazione concorrenziale. Aggiungiamo poi il fatto che spesso soffrano di una concorrenza sleale e malsana da parte della GD ed ecco che la mia sorpresa va velocemente a farsi benedire (speravo solo di trovarne ancora qualcuno!).

Ci sono però un paio di aspetti, da tutti condivisi, che mi hanno fatto riflettere molto. Il primo riguarda un senso di costrizione all’acquisto dove la mancanza di una concorrenza vera, fatta anche e soprattutto di negozi specializzati “old style”, non dia nessuna altra opportunità se non quella di rifornirsi costantemente dalla catena di turno. Quando in una stessa città ci sono sette od otto Gamestop a farsi concorrenza da soli, ci si rende chiaramente conto come lo sterminio attuato da questi signori in questi ultimi anni abbia dato i suoi frutti. Alcuni maturi (per loro) altri marci (per il mercato).

L’altro aspetto analizzato fortemente riguarda quella sensazione di risparmio rispetto al passato che, in realtà, nessuno percepisce effettivamente. Passata l’euforia iniziale del “porta dietro roba vecchia per acquistare il nuovo” ci si è resi conto che l’effettivo risparmio dietro offerte di questo tipo non è mai esistito. I giochi da rendere diminuiscono costantemente, la loro valutazione idem, mentre il costo dell’usato è ormai fuori mercato, si ritorna così all’acquisto classico del nuovo a prezzi assolutamente in linea, se non addirittura maggiori, con quelli proposti dalla concorrenza (altro aspetto già analizzato molte altre volte).

Viene fuori infine che si sente la mancanza cronica di un reparto import Jap/Usa serio, fatto di uscite costanti o di ordini specifici su richiesta del cliente.

Certo una nota positiva c’è ed è rappresentata dalla costante fornitura di prodotto, in particolare di limited edition, con possibilità di essere prenotate largamente in anticipo e con la garanzia di avere il prodotto al day-one (o addirittura prima, in base a come girano le palle alla concorrenza). Peccato che questo aspetto denoti in primis come ormai le limited edition, almeno per gli appassionati, rappresentino un plus in grado di spostare parte delle vedite e dall’altro il fatto che la loro distribuzione elitaria, disomogenea e sleale non faccia altro che sbilanciare costantemente il mercato verso strutture più grandi a discapito di quelle poche realtà storiche ormai rimaste.

La massificazione del mercato a cui attinge costantemente la GD è sicuramente il punto su cui molti ora stanno puntanto, perdendo così molti aspetti che negli anni passati contribuivano a differenziare il mercato ed una clientela che tutt’ora esiste ed è molto forte, rendendolo sicuramente più vario e concorrenziale di quanto non lo sia quello monotono e fotocopia di oggi.

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L’Allineamento Distruttivo

24 06 2010

Quest’oggi mi piacerebbe analizzare alcuni concetti espressi nell’editoriale di Giugno della rivista TIM firmato da Matteo Bonassi (mia personale musa ispiratrice).

Leggo con interesse l’iniziativa portata avanti dalla casa editrice tramite alcune azioni di mystery shopping (svolta in questo caso da giornalisti), pratica marketing utilizzata di solito da varie aziende per monitorare l’andamento e l’organizzazione di uno specifico punto vendita inclusi aspetti quali accoglienza, servizi proposti e tutti quegli elementi atti a soddisfare pienamente le esigenze di un cliente.

Il primo punto che mi salta all’occhio è relativo all’allineamento dei prezzi da parte del trade specializzato rispetto a quelli della gd. Questa affermazione (errata, basta fare delle semplici rilevazioni in store per rendersene conto, attualmente vige la pura anarchia) evidenzia come il mercato indipendente attuale (gamestop sarà anche specializzato, ma nelle vene ha sangue puro da gd) abbia dovuto inevitabilmente abbassare i propri prezzi di vendita a causa dei capricci e delle politiche commerciali insensate che regolarmente vengono attuate da insegne come media world, euronics, carrefour e compagnia bella.

Significa quindi che a fronte di uno sconto comunque minore rispetto a quello di cui godono le insegne sopra citate io, povero e piccolo indipendente, devo ulteriormente abbassare il mio ricarico, il più delle volte ridicolo, per mantermi competitivo? Visto che la risposta è ovviamente sì, più che “specializzati a prova di bomba” (titolo dell’editoriale) direi “specializzati sempre a novanta”.

Si evidenzia inoltre come il mercato attuale dovrebbe imporre ad un imprenditore interessato al settore videoludico o, perchè no, ad uno storico street store, l’affiliazione a programmi d’acquisto quali Gamelife, Gamesbond, Opengames ed altri duecento che ora non ricordo, per potersi considerare un minimo concorrenziale. Questo perchè lo scopo, secondo quanto leggo, sarebbe quello di permettere ai vari publisher “una distribuzione al dettaglio sempre più capillare, efficiente e soprattutto competente”.

Vogliamo fare così? Va bene (non è vero!), allora suggerisco un giro dai publisher di cui sopra per chiedere le stesse identiche condizioni di mercato di cui godono le insegne che hanno costretto il trade indipendente ad allinearsi ad una logica di vendita così sleale. Tangenti incluse.

Aspetto fiducioso aggiornamenti…

Altro punto di particolare interesse dell’editoriale è dato dalla necessità di forzare maggiormente la mano sul quel mercato dell’usato così odiato dagli stessi pubblisher di cui sopra (entriamo in modalità paradosso). In questo caso il suggerimento, ennesimo, è quello di mungere la vacca finchè è calda, spremendo al massimo una tecnica commerciale che ovviamente non tutti posso contrastare nè applicare. Se gamestop ha nell’usato una percentuale di fatturato di circa 25/30%, significa che ogni attività, per sopravvivere, debba fare altrettanto? La massificazione di questa proposta ha i suoi punti forti non nell’acquisto vero e proprio di un prodotto preowned (a quei prezzi ci mancherebbe, oltre al fatto che il mercato dell’usato esiste già da 10 anni, mercatini online inclusi) ma nel ritiro di prodotti usati per l’acquisto di nuovi. Ha un indipendente la capacità economica e di magazzino per rischiare tutto questo? Può permettersi la circolazione di un prodotto su mercati esteri? Ovviamente no, perchè ancora una volta il suggerimento non è quello di creare alternative al modo di fare business, ma è invece un invito ad un ulteriore allineamento verso pratiche commerciali ambigue.

Diverso il discorso relativo al side-business (anche se scoprirlo ora, è un sintomo preoccupante), aspetto dell’analisi che condivido pienamente a cui però non viene data l’importanza che in realtà merita. Personalmente sono decisamente convinto che questo rappresenti invece uno dei punti più importanti su cui un’indipendente specializzato debba concentrarsi, questo perchè viene creata diversità di offerta e libertà di proposta. Non è un caso se negli ultimi anni vi è stata un feroce rincorsa per accaparrarsi/rubare le distribuzioni più disparate di accessori/guide/gadget e se questo segmento risulti l’unico che ancora resiste alla crisi economica.

Differenziarsi, sempre!

Sull’ultima parte preferirei non commentare, la mia opinione l’ho già espressa altre volte:

“Infine occhi aperti sulle limited edition: purtroppo non possiamo ancora svelare nulla*, ma vi garantiamo che a breve ne verranno annunciate di faraoniche e super personalizzate. Non proporle nel proprio punto vendita si tramuterebbe in un grosso vantaggio per i competitor.”

Link all’editoriale: Specializzati a prova di bomba





Ne Resterà Soltanto Uno

30 04 2010

Il principale competitor di Gamestop in Europa è la catena inglese Game, storica insegna nata nel 1992 come Rinho Group e presente sul mercato con oltre 1.000 negozi sparsi tra Spagna, Francia, Scandinavia, Portogallo, Repubblica Ceca, Inghilterra ed Irlanda.

Qualche giorno fa, in riferimento al mercato anglosassone, sono stati resi noti i dati relativi alle vendite per l’anno 2009, che ha avuto un calo (seppur previsto in un periodo di crisi come quello attuale) del 28%. Questo risultato porterà all’inevitabile chiusura di 100 store entro il 2013. Tenendo presente che altri ne erano stati già chiusi, questa tendenza conferma i dubbi relativi  ad un’espansione territoriale scellerata attuata dalla catena in questione ed ora seguita a ruota dal suo competitor principale, Gamestop.

Il mercato inglese è, attualmente, il più importante in Europa, nonostante questo sta subendo un riassetto generale che, come potete vedere, sta portando alla chiusura di diversi punti vendita. Se analiziamo la situazione in Italia, quarto mercato per importanza, ritroviamo un trend che rispecchia, in modo molto simile, l’espansionismo scellerato portato avanti da Game ed ora replicato da Gamestop con aperture continue che attualmente contano 330 negozi di cui oltre la metà ha una metratura media di uno sgabuzzino.

Preso atto del fatto che il target fissato dai geni di cui sopra è 500 negozi solo in Italia (ripeto, quarto mercato in Europa e in calo di oltre il 10% rispetto all’anno precedente!), riesce così difficile capire che il punto di non ritorno (o di chiusura, fate voi) è dietro l’angolo? Annullata la concorrenza e creatasi così una competizione interna paurosa, quali altri target ci si potrebbe fissare? Ha senso continuare con questa politica distruttiva (per logiche di mercato) sapendo che in un futuro non tanto lontano il digital delivery potrebbe farti ciao ciao con la manina?

Non riesco a spiegarmelo, e vedere molte insegne storiche fare una fatica terribile per sopravvivere è un’ulteriore conferma di come il mercato rischi veramente di esplodere.





L’Anomalia Atto Secondo

26 04 2010

Sono riuscito a recuperare l’articolo a cui facevo riferimento nel mio precedente post, non credo si debba aggiungere altro, ovviamente è permesso ridere, piangere, spegnere il pc, far finta di nulla o portare due giochi 360/PS3/Wii per acquistare la nuova limited fantasia esclusiva Gamestop!

“Questo Natale si è andati con la cosiddetta “mano pesante”. Ai consueti e immancabili volantoni di Gd e Gds, con sottocosti pesanti che hanno colpito indistintamente tutte le piattaforme (come potete leggere nell’inchiesta di pagina 38) si sono aggiunti spot televisivi trasmessi ad alta rotazione sui principali network nazionali che, oltre ai sottocosti, pubblicizzavano persino bundle e versioni delle console esclusive, acquistabili solo presso una determinata insegna. Quello che proprio TIM aveva previsto in questa sede alcuni mesi fa, criticando la politica adottata da alcuni publisher per la distribuzione delle special edition, si è avverato: si sono verificate situazioni di monopolio commerciale che hanno addirittura spinto un colosso come GameStop ad emettere un comunicato ufficiale rivolto ai publisher italiani in cui la catena, in futuro, minaccia di togliere dai propri scaffali e di non trattare più tutti i prodotti oggetto di promozioni esclusive presso altre insegne. Anche se si tratta in effetti di un’operazione portata avanti da una multinazionale per tutelare i propri interessi, questo potrebbe essere un primo segnale forte al mercato e forse, come pure noi ci auguriamo, un primo passo verso politiche commerciali più trasparenti che possano contribuire in futuro ad una crescita più sana di tutto il settore.”

Fonte: http://www.e-duesse.it (editoriale di Matteo Bonassi)