Meno Uno

19 04 2010

Ho letto da poco il comunicato relativo allo scioglimento del contratto di distribuzione esclusiva tra la Ubisoft e Leader.

Il publisher francese cambierà modello di business per la commercializzazione dei propri prodotti in Italia

Leader e Ubisoft hanno sciolto il contratto di distribuzione esclusiva valido per le realtà non seguite direttamente dal publisher francese in Italia. Ubisoft, attraverso il general manager italiano Ricardo Cones, ha infatti esplicitato la volontà di seguire un business model differente: «Desidero ringraziare il Gruppo Leader per la grande professionalità e l’ottimo lavoro svolto in questi tre anni di proficuo accordo di distribuzione in esclusiva. Ubisoft è una società flessibile e aperta a interpretare tutti i messaggi del mercato e abbiamo deciso di adottare un nuovo modello di business che prevede una distribuzione aperta ai principali protagonisti del settore». Luisa Bixio aggiunge: «Siamo molto soddisfatti del percorso e del lavoro svolto sul mercato fino ad oggi con la filiale italiana del gruppo Ubisoft. Il publisher ha infatti deciso di tornare a una distribuzione aperta, ma i rapporti restano ottimi e di grandissima stima verso il management Italiano».

Fonte: http://www.e-duesse.it

A parte le banali dichiarazioni di facciata, questa è l’ennesima conferma di come il mercato distributivo in Italia stia lentamente cambiando linea. Nel momento in cui i publisher hanno deciso di intervenire sul territorio in modo diretto, si è andata a perdere la necessità di stipulare contratti di esclusiva con aziende che, fino ieri, rappresentavano l’unico vero canale di vendita verso quelle piccole/medie realtà che sono ancora oggi il cuore del mercato retail (in GD cambia poco o nulla).

Avevo previsto questo cambiamento già due anni fa (non sono un veggente, era ed è opinione di tutti) e, da una parte, non posso che rallegrarmi di questo. Le politiche fino ad oggi adottate dai vari distributori sono state a dir poco imbarazzanti e potersi sbarazzare di canvass e obblighi d’acquisto vari non può che giovare a tutta l’industria di settore.

Certo, sarà necessario allo stesso tempo monitorare le politiche di vendita che i publisher adotteranno e che in parte hanno già iniziato a fare, allo stesso tempo è inevitabile che una sub-distribuzione, seppur non esclusiva, dei prodotti si renderà ugualmente necessaria a causa della enorme frammentazione di mercato che da sempre rappresenta il nostro paese.

Conoscendo molte delle persone che siedono dietro le varie scrivanie, non mi sento così ottimista, ma ammetto che qualche timido passo finalmente è stato fatto.