L’Anomalia

26 04 2010

Tra le mille cose in grado di sbilanciare un mercato verso grandi distribuzioni (mal assistite) a discapito delle piccole realtà locali, ce n’è una che spesso passa inosservata ma che, in realtà, è lo specchio della slealtà che vige perenne in questo settore.

Si tratta delle esclusive di prodotto destinate a determinate catene atte, in modo imbarazzante, a concentrare le specifiche vendite in un singolo canale. Ci si trova così a vedere accessori, limited edition, console bundle o pseudo tali, venduti solo all’interno dei vari Gamestop, Media World, Euronics e così via, fino ad arrivare ai nostri amici di Blockbuster/Gamerush.

Non contenti quindi dei privilegi di cui già godono queste realtà, i vari distributori/publisher si sentono in dovere di dare un ulteriore schiaffo alla concorrenza con promozioni e strategie commerciali in nome di qualche numero di sell-out più preciso (è questo uno dei motivi!). La cosa che però mi ha fatto morir dal ridere è stato leggere un comunicato di diversi mesi fa (spero prima o poi di recuperarlo) in cui una di queste magnifiche strutture (se non ricordo male era proprio Gamestop) si lamentava della stessa questione, sottolineando come esclusive simili avrebbero inevitabilmente danneggiato le vendite a discapito di una corretta concorrenza di mercato.

Risultato? Dopo qualche messe ecco sbucare l’esclusivo bundle di turno nei negozi della suddetta, disperata, catena di negozi.